È UN ATTIMO E TUTTO CAMBIA 

Cosa c’è di più vero, di più importante, di più sicuro, di più caro per l’uomo?

Solo disperazione e sconforto nel sentire la notizia. Persone che nell’abbraccio, cercano di dimenticare la paura di quegli attimi che cambiano la vita. Mentre tutto proseguiva normale e nella consuetudine, è bastato un momento perché tutto si è stravolto. Si perdono gli affetti e la vita non sembra avere senso. Rendersi conto di essere stati graziati, di essere stati risparmiati, aumenta il vuoto che sprofonda in noi e diventa una voragine che vorremmo divorasse tutto e portasse indietro nel tempo. Si ecco, sarebbe come riavvolgere il nastro e aprire gli occhi e poter dire che era stato un sogno. Invece è un incubo da vivere ogni volta e ci si rende conto che tutto è perso. Il rancore e la rabbia creano pensieri negativi verso la vita e la natura. Domande si formulano, su sacrifici, su rinuncie, su una vita che per molti si è fermata in quel momento. Le certezze e le sicurezze crollate come le case

Il cellulare 

😯😢Leggo con tristezza che l’onorevole Bonanno, è morto per una distrazione al volante. Ipotesi è che il suo cellulare era caduto e che egli stesse cercando di prenderlo. ( Così confermano le telecamere dell’autostrada ).

Stringe il cuore vedere che la morte è avvenuta per un evento così evitabile, ma causato da una volontà della stessa persona. 

Il cellulare, in macchina dovrebbe essere silenzioso, stare in borsa. 

Nessuna chiamata è urgente o comunque non è tale rispetto alla perdita della vita. 
Tante volte dico ai miei pazienti, impazienti perché non ho risposto alla loro chiamata ( perché poi io li richiamo comunque, appena ferma), che stavo guidando. 

Potrei anche aggiungere che rispondendo alla richiesta di intervento da parte di un mio paziente, perdendo la mia vita, non sarei più di aiuto a nessuno …😕

Pensateci bene … 

il cellulare bisognerebbe considerarlo come un “telefono fisso “.

LA SPESA FARMACEUTICA-Articolo si DOCTOR 33

Prescrizioni in eccesso, in Piemonte premi ad Asl che risparmiano su spesa. Inibitori di pompa nel mirino
«In Piemonte ci sono forti variabilità nella spesa farmaceutica un’azienda sanitaria all’altra, in presenza di omogenee condizioni distributive e caratteristiche demografiche delle popolazioni. Noi abbiamo dettagliato tali variabilità per singola categoria farmacologica offrendo ai direttori generali i report prescrittivi anche di singoli medici delle loro Asl. Ora i direttori generali dovranno intervenire. Chiameranno i medici -di famiglia, specialisti, ospedalieri – e vedranno perché gli scostamenti si verificano e come rimediare». Loredano Giorni viene dalla Toscana ed è da otto mesi direttore del Servizio Farmaceutico della Regione Piemonte, una di quelle in deficit. La Regione ha constatato come di 1,3 miliardi di spesa farmaceutica regionale quasi 600 milioni siano ascrivibili a 11 gruppi di principi attivi: antibiotici, inibitori di pompa, antipertensivi, spray respiratori, insuline, immunostimolanti, eritropoietine, statine, biologici anti-Tnf, ormone della crescita. E ha prodotto una delibera che condiziona gli incentivi ai manager al conseguimento di obiettivi di minor spesa per certi farmaci. «Abbiamo messo a confronto i comportamenti prescrittivi delle aziende sanitarie principalmente in relazione alle famiglie terapeutiche. Da un’Asl all’altra abbiamo rilevato discrepanze importanti», spiega Giorni. Ed esemplifica: «Prendiamo gli inibitori di pompa, costo 66 milioni di euro. Se l’Asl meno dispendiosa consuma 1,7 confezioni per abitante e un’altra 2,8 e la media regionale è 2,4, è normale chiedersi il perché di tali differenze. Sempre per gli Ipp, dall’Asl più costosa alla meno la spesa per paziente va da euro 10,66 a euro 18,54, un divario dell’80%. Altro caso eclatante, gli antibiotici, classe che alla Regione è costata 41 milioni di euro nel 2015: alcune Asl consumano il doppio di altre, e gli scostamenti sono marcati tra Asl contigue, intorno al 60%». I direttori generali dovrebbero attivare un confronto con i medici in grado di irreggimentare la spesa o intervenire sulle cause di eventuali sprechi. Il risparmio atteso è stato stimato nel 10-12% della spesa farmaceutica. Date la variabilità e l’invito ad adeguarsi all’azienda o al gruppo di aziende meno “spendaccione”, sembra una previsione anche troppo prudente, «ma dobbiamo considerare -spiega Giorni – che i correttivi non scattano mai da un giorno all’altro, si è inaugurato un percorso che si spera dia i suoi frutti in tempi rapidi».
Mauro Miserendino

PREMIAZIONE CONCORSO LETTERARIO

KIWANIS CLUB VICTIMULA PAGUS BIELLA

Si è svolta venerdì 15 aprile la premiazione del concorso letterario che kiwanis Victimula Pagus club service di Biella,  bandisce per le classi IV  e V scuola primaria e per le classi della scuola secondaria inferiore. Il tema quest’anno ” IL MIO VIAGGIO IDEALE “.
I componimenti tantissimi e tutti bene fatti. Difficile per la giuria scegliere a quali assegnare il premio. Le sezioni sono state due: narrativa e poesia.
Presenti, oltre al dirigente dott Gradito, l’assessore all’istruzione del comune di Biella, prof.ssa Teresa Barresi, la senatrice della Repubblica Nicoletta Favero e il dott Nicolò Bosio, responsabile dell’ufficio marketing e comunicazione della società Pallacanestro Biella, che ogni anno omaggiano alcuni vincitori del biglietto per una partita.

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IL VOTO

Io mi chiedo : la gente che va a votare oggi, si è scomodata per andare alle votazioni politiche?
Ci troviamo un governo che nessuno ha votato. ( quanta gente è stufa delle votazioni? Così dicono).
Ci troviamo la natura ormai inquinata. (In alcuni posti non si pesca più da anni).
Siamo al collasso economico. (Abbiamo perso il potere d’acquisto da 20 anni).
Il quorum non si raggiungerà. (lo spero ).
Altri soldi sprecati. (I ragazzi dei seggi saranno contenti -ricordo che si viene pagati di più con i referendum ).
Cosa facciamo, allora?

MEDICINA GENERALE E VISITE A DOMICILIO

MI CHIEDO CON H16 COSA SUCCEDERA’?

Il medico di famiglia può rifiutarsi di eseguire una visita domiciliare? E può chiedere la parcella per questo tipo di visita?

La disciplina del medico di medicina generale è affidata agli accordi collettivi nazionali sottoscritti dalle rappresentanze sindacali dei medici e periodicamente aggiornati. Gli accordi attualmente in vigore sono stati stipulati nel 2005.

Sugli orari di apertura degli studi

Il medico di base ha l’obbligo effettuare almeno 5 ore settimanali di ambulatorio, se ha meno di 500 assistiti; almeno 10 ore settimanali se ne ha tra 500 e 1000; un minimo di 15 ore settimanali se ha più di 1000 pazienti.

Gli orari di apertura e chiusura dello studio sono gestiti in autonomia dal medico, che ha tuttavia l’obbligo di affiggerli fuori dallo studio o comunque all’ingresso, in modo tale da renderli noti, e ogni variazione di orario dovrà essere comunicata all’Asl entro 30 giorni dall’avvenuta modifica [1].

Sulle visite domiciliari

Le visite domiciliari a scopo diagnostico o terapeutico rientrano tra i compiti del medico di base [2].

Tuttavia, di norma, l’attività del medico si svolge presso il proprio studio. Per cui la visita domiciliare è un’eccezione la cui richiesta, secondo la legge, è legittima solo in caso di “non trasferibilità” dell’ammalato [3]. Ciò significa che, per ricevere il medico a casa, il paziente deve versare in uno stato di salute tale da non consentirgli di recarsi allo studio. La legge, tuttavia, non specifica ulteriormente il concetto di “non trasferibilità”: in quanto è un termine generico, esso presta il fianco alla libera interpretazione e all’analisi caso per caso, sulla base di fattori quali l’età e le condizioni generali di salute della persona.

Le visite a domicilio devono essere compiute in giornata, se richieste entro le 10:00 di mattina, o entro le 12:00 del giorno dopo, se richieste oltre le 10:00 del mattino. Il sabato, il medico non è tenuto a svolgere attività ambulatoriale, ma è obbligato a eseguire le visite domiciliari richieste entro le ore 10:00 dello stesso giorno, nonché quelle eventualmente non ancora effettuate, richieste dopo le ore 10:00 del giorno precedente [4].

Nei giorni prefestivi valgono le stesse disposizioni previste per il sabato, con l’obbligo però di effettuare attività ambulatoriale per i medici che in quel giorno la svolgono al mattino [5].

Sul pagamento delle visite domiciliari

Le visite domiciliari effettuate dal proprio medico di famiglia sono gratuite, sempre che venga rispettato il requisito della “non trasferibilità” dell’ammalato. Così come precisato dalla Cassazione [6], il paziente può richiedere al proprio medico di base una visita a casa anche qualora non sia in condizioni così gravi da non potersi muovere; in tal caso, però, non commette alcun reato il dottore che accetti del denaro per la prestazione effettuata. Secondo la Suprema Corte, infatti, quando la visita a domicilio non è indispensabile, assume i connotati di una visita “privata”, che il sanitario effettua da libero professionista, non rientrando tra le prestazioni in regime di convenzione con il servizio sanitario nazionale. Questo giustifica un eventuale pagamento.